Così i nostri cugini Oltralpe definiscono i prodotti usati e dei quali sottolineano le grande opportunità di valorizzazione sul territorio. Sono cioè “risorse ineluttabili”, “inevitabili”
La Francia (come l'Italia) ha visto crescere i valori di raccolta differenziata della carta sul proprio territorio a partire dal 2003/2004.
Di questa maggiore disponibilità non ha beneficiato l'industria cartaria francese: infatti non sono cresciute, e in maniera altrettanto rapida, le opportunità di valorizzazione sul territorio. Invece la politica europea degli aiuti di stato ha avvantaggiato la concentrazione di capacità di riciclaggio in Germania, creando disuguaglianze regionali e distorsioni della concorrenza.
Questo ha portato alla crescita delle esportazioni verso l'Asia (e la Cina in particolare) e ad una situazione di grande volatilità e di tensione sui flussi e sui prezzi praticati in Europa.
Qual é la ricetta che propongono i cugini francesi ?
Secondo i cugini se si vuole costruire la “Recycling Society” prevista dalla nuova Direttiva Rifiuti (n. 98/2008) non c'è altro modo che promuovere il “riciclaggio di prossimità” e di rendere i diversi sistemi di raccolta e responsabilità del produttore funzionali allo sviluppo locale, dando così una maggiore visibilità anche agli sforzi dei cittadini e delle comunità.
In questo modo si creano valore e ricchezza sul territorio, con benefici sociali e ambientali, insomma una concreta “Recycling Society”.
Una ricetta valida anche per l'Italia e da non trascurare nel recepimento della citata Direttiva n. 98. Ma da tenere in considerazione quando nuove iniziative imprenditoriali in materia vengono messe a punto oppure si cerca, tramite la costruzione di nuove centrali e di termovalorizzatori, di rendere più competitive quelle esistenti.